Negli ultimi anni, il cicloturismo in Italia ha smesso di essere una nicchia per appassionati ed è diventato un fenomeno di massa, capace di generare numeri impressionanti e trasformare il volto del turismo sostenibile nel nostro Paese. Secondo il nuovo rapporto “Viaggiare con la bici 2025”, realizzato da Isnart e Legambiente, il 2024 ha visto oltre 89 milioni di presenze cicloturistiche, con un impatto economico pari a 9,8 miliardi di euro.
Parliamo di una crescita del 54% rispetto al 2023, con il cicloturismo che oggi rappresenta più del 10% del totale delle presenze turistiche nazionali. Una vera e propria rivoluzione a pedali.

Perché il cicloturismo piace così tanto?
Il successo di questo fenomeno non è frutto del caso. Il cicloturismo risponde a esigenze nuove e sempre più diffuse tra i viaggiatori: la ricerca di esperienze autentiche, il desiderio di viaggiare in modo lento e sostenibile, e la voglia di esplorare il territorio fuori dai circuiti di massa.
Chi sono i cicloturisti?
Il profilo medio del cicloturista – italiano o straniero – si colloca tra i 30 e i 57 anni. Si tratta principalmente di lavoratori attivi, spesso con un buon livello culturale e una spiccata sensibilità per l’ambiente e la cultura locale. Ma cosa cercano durante il loro viaggio?
- Il 37% visita musei e siti culturali
- Il 36% predilige itinerari immersi nella natura
- Il 24% è attratto da esperienze enogastronomiche autentiche
Le nuove tendenze: e-bike e ciclovie di qualità
Un trend in forte crescita è rappresentato dall’uso delle e-bike, oggi utilizzate da quasi un quarto (23%) dei cicloturisti. Questo sta rendendo accessibili anche percorsi più impegnativi a un pubblico più ampio.
Al tempo stesso, cresce l’interesse per i percorsi intermodali, che combinano l’uso della bicicletta con altri mezzi di trasporto come il treno. La qualità delle infrastrutture gioca un ruolo fondamentale: 1 turista su 3 dichiara di scegliere la destinazione proprio in base alla qualità delle ciclovie.
Un’opportunità per i territori
Il cicloturismo non è solo una tendenza: è una leva strategica per lo sviluppo locale. Valorizza il patrimonio naturale e culturale, allunga la stagione turistica e porta benefici concreti all’economia delle aree interne, spesso lontane dal turismo di massa.
Inoltre, promuove uno stile di vita attivo e a basso impatto ambientale, contribuendo a una trasformazione sostenibile del nostro sistema turistico.
Guardando avanti
L’Italia ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione cicloturistica di primo piano in Europa. Ma per farlo, è necessario continuare a investire in infrastrutture ciclabili, servizi integrati, segnaletica, promozione e formazione degli operatori.
C’è ancora tanta strada da fare — e da pedalare. Ma se questi sono i presupposti, il futuro del cicloturismo in Italia si annuncia luminoso.
🚴♂️ Pedalare è il nuovo viaggiare.